Arriva Natale: qualche consiglio sui film da vedere… e quelli da evitare.

Ogni anno, sotto le Feste, ho l’abitudine di distrarmi vedendo film natalizi di vario genere. Una tradizione a cui sono tornata con particolare piacere in questo 2022, nella speranza di ritrovare un po’ di leggerezza e recuperare lo spirito natalizio messo a dura prova negli ultimi anni.

Per l’occasione, ho pensato di proporvi alcuni dei titoli visti di recente.


Falling for Christmas

Il mio primo film di questa stagione è una commedia romantica proposta da Netflix, che vede protagonista, dopo una lunga assenza dalle scene, Lindsay Lohan, attrice che rivedo sempre con piacere nel disneyano Due genitori in trappola.

TRAMA: Pochi giorni prima di Natale, la giovane e viziata ereditiera Sierra Belmont, fidanzata con uno spocchioso influencer ossessionato dai social, ha un incidente sugli sci. Sola nel bosco, ed incapace di ricordare perfino il proprio nome, viene soccorsa e ospitata da Jake, proprietario di un B&B sull’orlo del fallimento, dove vive con la figlioletta Avy e la suocera Alejandra.
Grazie alla lontananza dal proprio mondo patinato, e all’affetto sincero della famiglia di Jake, Sierra imparerà ad apprezzare le cose semplici della vita e, oltre alla memoria, ritroverà anche se stessa.

Tra scenari innevati e rassicuranti ambientazioni traboccanti di luci e magnifiche decorazioni, il film ci propone l’intero campionario di ingredienti tipici del genere: la ragazza ricca e superficiale, il fidanzato sciocco e pieno di sé, il vedovo dal cuore d’oro con vispa figlioletta ansiosa di trovargli una nuova moglie, e l’immancabile famigliola unita che incarna nel profondo lo spirito del Natale; il tutto condito da una pioggia di buoni sentimenti, musica, e una serie di momenti irrinunciabili in ogni commedia natalizia che si rispetti (es. la classica cerimonia di accensione dell’albero).

Allegro e teneramente romantico, il film è caratterizzato da un umorismo prevedibile ma mai volgare, fatto di scene comiche e qualche interpretazione volutamente sopra le righe (vedasi il fidanzato di Sierra) con relativo colpo di scena(?) finale.

Sebbene sia facile criticarne la trama scontata e alcune occasioni perse, il film è spiritoso e senza pretese, se non quella di intrattenere regalando qualche sorriso e un po’di sano svago.
Adatto ad ogni età.


Un Natale da corgi

Mai lasciarsi ingannare dal titolo! È una massima, questa, che tengo sempre ben presente quando scelgo un libro. Purtroppo, quando si tratta di film sono molto meno accorta, e così, specialmente nell’ambito dei film di Natale, capita non di rado di imbattersi in qualche piccola delusione…
È il caso di Un Natale da corgi.

TRAMA: Completamente assorbita dal lavoro, la giovane vedova Lauren non riesce a ritagliarsi del tempo per il figlio Jacob, né a godersi le Feste.
Durante le vacanze fa amicizia con Ben, vicino di casa dei genitori, che le chiede di occuparsi per qualche giorno, di nascosto, di un cucciolo di corgi che vuole donare, il giorno di Natale, alla figlioletta.

A dispetto del titolo fuorviante, il cagnolino non ha che un ruolo marginale nella storia: si tratta, invece, di una tipica commedia romantica (peraltro, devo ammettere, non tra le più riuscite) incentrata sull’immancabile mamma single che, grazie all‘incontro con l’uomo giusto (indovinate un po? Attraente, amante del Natale e delle cose semplici, e bravissimo a riparare qualsiasi cosa, nonché rigorosamente vedovo a sua volta, e papà amorevole) ritroverà lo spirito natalizio e, comprendendo ciò che conta davvero, imparerà a rivedere le proprie priorità.

Visione consigliata a chi è in cerca di una commedia garbata, tranquilla e disimpegnata, priva di sorprese o personaggi memorabili, ma immersa in una calda e rassicurante atmosfera natalizia.

Ad ogni modo, a fronte di una storia un po’sottotono anche per gli standard del genere, tuttavia, trovo che la bellezza delle decorazioni, e la tenerezza dell’adorabile cagnolino, restino il motivo migliore per vedere questo film.


Il diario segreto di Noel

Natale non è sempre sinonimo di gioia: a volte rievoca memorie dolorose o ferite mai rimarginate… ma offre anche, ad alcuni, la possibilità di far pace col passato.
È quel che accade ne Il diario segreto di Noel, film Netflix con Justin Hartley e Barrett Doss, basato sul romanzo The Noel Diary di Richard Paul Evans, dove il Natale resta sullo sfondo, mentre il racconto si focalizza sulla storia personale e il percorso interiore dei protagonisti.

TRAMA: Dopo la morte della madre con cui da anni non aveva rapporti, Jake Turner, scrittore di successo, torna nella casa dove è cresciuto. Qui s’imbatte in Rachel, una ragazza brillante ma insicura, in cerca della propria madre biologica che un tempo aveva lavorato per i Turner.
Per i due ha inizio così un viaggio che li porterà a fare i conti col passato, alla ricerca delle proprie origini, degli affetti perduti, ma soprattutto di se stessi.

Da come me ne avevano parlato, temevo si trattasse di un film eccessivamente drammatico e cupo. In realtà, benché affronti il tema della perdita e parli di legami familiari spezzati, The Noel Diary narra una storia dal tono dolceamaro: romantica, spesso commovente, ma pervasa, malgrado tutto, dai buoni sentimenti e dalla luce della speranza.

Nonostante sia privo delle ambientazioni luccicanti dei film natalizi o delle atmosfere patinate delle tradizionali commedie romantiche, e talvolta se ne prenda gioco (“If it was a rom-com you’d have one room left. We’d have to share it” osserva Jake) di fatto il film ne rispecchia fedelmente i canoni: dagli sviluppi prevedibili della trama, all’indecisione in ambito sentimentale della protagonista, passando per le provvidenziali riconciliazioni e l’immancabile lieto fine.

Mi sono piaciute le performace degli attori; il racconto dell’evoluzione del rapporto tra i protagonisti; la citazione del film La vita è meravigliosa di Frank Capra; il personaggio della vicina Ellie, e l’adorabile Ava.
Ho apprezzato meno il finale frettoloso e sottotono, che lascia troppo all’immaginazione, in aperto contrasto col ritmo lento del film in generale.
Ad ogni modo, un buon film, adatto al periodo, e con un bel messaggio.


Un cavaliere per Natale

Quando credi di aver visto tutto il peggio disponibile in materia di commedie natalizie, ecco arrivare il film capace di sorprenderti: talmente assurdo e sciocco da costringerti a rivalutare qualsiasi cosa vista fino ad allora.
È il caso di Un cavaliere per Natale: rom-com a sfondo fantasy con Josh Whitehouse (lo ricordo, ahimè, nel ruolo del detestabile Hugh Armitage in Poldark) e Vanessa Hudgens.

TRAMA: Sir Cole è un cavaliere nell’Inghilterra medievale che, a pochi giorni da Natale, a causa del sortilegio di una strega, si trova catapultato nel 2019, in una cittadina dell’Ohio dove dovrà portare a termine un’impresa che lui stesso ignora.
Giunto nel XXI secolo, il giovane s’imbatte in Brooke, un’insegnante disillusa che, credendolo vittima di amnesia, lo ospita nella sua casa.

Esteticamente gradevole, ma con una trama debolissima, ai limiti della parodia, e a tratti disarmante; talmente infarcita di cliché da far impallidire la peggiore delle commedie di Hallmark.
Le situazioni (e non mi riferisco alla componente fantasy!) sono al limite del surreale. Qualche es.: quale adolescente discuterebbe i propri affari di cuore con una prof, peraltro palesemente confusa in merito? Perché Brooke lascerebbe guidare l’auto ad un cavaliere medievale che si presume non l’abbia mai fatto prima? Un uomo del 1300 potrebbe mai parlare di tecnologia o adattarsi in poche ore alle abitudini moderne (Alexa compresa)?

Alcuni spunti comici strappano qualche risata, grazie al perennemente spaesato (e involontariamente maleducato) cavaliere, ma se il fantasy è poco credibile, la commedia romantica mi ha convinta ancor meno, complice la mancanza di feeling tra i protagonisti, e l’incapacità di Brooke (o piuttosto dell’attrice) di conquistare le mie simpatie.

Visione consigliata… a chi? In teoria a chi ha apprezzato il disneyano Come d’incanto, in pratica eviterei.
Adatto a chi cerca un’ora di svago senza nessuna (ma proprio nessuna!) pretesa; a chi non è solito porsi troppe domande; a chi apprezza il nonsense.

Dubbio finale: perché questi film propinano ogni sorta di assurdità ma mai un bambino che creda in Babbo Natale?!


Il tuo Natale o il mio?

La mia ultima visione a tema natalizio è una recente commedia britannica: Il tuo Natale o il mio? con Asa Butterfield e Cora Kirk.

Premetto che in genere non sono una grande fan delle così dette commedie brillanti moderne, sia per via della recitazione di solito alquanto sopra le righe, sia per il tipico umorismo un po’grossolano che, onestamente, non mi diverte granché.
Questo film non fa eccezione.

TRAMA: James e Hayley, due studenti che si frequentano da poco, si apprestano a separarsi per le Feste e raggiungere le rispettive famiglie. Prima di partire, però, ciascuno decide di sorprendere l’altro e cambiare treno, per passare il Natale assieme.
James s’imbatte così nella famiglia di Hayley, stramba e di modesta estrazione sociale; lei si trova invece alle prese col padre del ragazzo: un facoltoso e austero conte che dopo la morte della moglie si è chiuso in se stesso.
Bloccati dal maltempo, ognuno scoprirà aspetti dell’altro che ignorava.

Nonostante l’idea di base fosse carina, il film non mi ha convinta.
Ho trovato la storia troppo forzata, la trama inconsistente e sviluppata in modo deludente, e la rappresentazione dei due diversi ceti sociali fortemente stereotipata.
I protagonisti non mi hanno colpita più di tanto, e per di più ho trovato gli sguaiati familiari di Hayley davvero esasperanti!

La prima parte mi ha lasciato piuttosto perplessa: tutto troppo esagerato e basato su una comicità alquanto chiassosa (e scontata) per i miei gusti.
Ho preferito di gran lunga la seconda parte – decisamente più bilanciata – specialmente le poche conversazioni serie, che riescono a regalarci anche qualche bel momento.
Ho apprezzato molto, invece, la colonna sonora che accompagna l’intero film, e ho trovato i brani scelti particolarmente efficaci nel dar risalto ai vari momenti della storia.

Consigliato a chi cerca una commedia natalizia diversa dallo stile Hallmark, ma non vuole rinunciare al classico lieto fine totalmente inverosimile ma a suo modo pienamente soddisfacente.

Una menzione speciale per Barley, Norfolk Terrier con una carriera ben avviata nell’ambito dei film natalizi.


Natale sotto le stelle

Chi l’ha detto che le commedie natalizie sono tutte uguali? A volte anch’esse possono riservare delle belle sorprese.
Il film di cui vi parlo ora ne è un perfetto esempio.
Distribuito nel 2019 da Hallmark, ed interpretato da Autumn Reeser (molti la ricorderanno come la petulante Taylor Townsend in The O.C.) e Jesse Metcalfe (Dallas; Chesapeake Shores) è una piacevole commedia che parla di rapporti tra genitori e figli, solidarietà e amicizia, e del legame con chi non c’è più.

TRAMA: Poco prima delle Feste, l’ambizioso Nick Bellwith, giovane dedito solo alla carriera, viene inaspettatamente licenziato.
Sconfortato e deluso, decide per caso di accettare un impiego come aiutante di Clem, l’anziano proprietario di un vivaio di alberi di Natale. Qui conosce Julie, figlia del defunto migliore amico di Clem, ed appassionata insegnante di astronomia (da qui il titolo) e il suo figlioletto Matt, ancora profondamente scosso dalla morte del nonno.
In questa nuova e insolita realtà, Nick imparerà a guardarsi dentro e scoprirà la gioia di aiutare il prossimo.

Sebbene il film racconti anche una storia d’amore, quest’ultima non rappresenta il nucleo primario della narrazione: vero fil rouge è, invece, il senso della perdita (di un padre, di un nonno, di una madre, di una moglie) che accomuna tutti i personaggi e che si acuisce, come è naturale che sia, col sopraggiungere delle Feste. Il tema è trattato senza eccessiva drammaticità, bensì con tenerezza e con la consueta levità che si addice a un film natalizio.

A dispetto dei più classici stereotipi, la mamma protagonista della storia non è un’infelice divorziata abbandonata dal proprio marito, né un’inconsolabile vedova impaurita dall’idea di un nuovo amore: si tratta invece di una donna realizzata e senza drammi sentimentali alle spalle, che pur essendo single, ha scelto di adottare un bimbo.
Indipendente e abituata a contare su se stessa, ella imparerà ad aprirsi agli altri.

Consigliato a chi cerca una classica commedia natalizia che scaldi il cuore, priva di inutili frivolezze, ed incentrata su temi universali e non banali.


E voi, apprezzate i film natalizi? Avete già visto queste commedie, o ne consigliereste qualcuna in particolare?

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